Trattamento antimacchia


Tessuti resistenti alle macchie e allo sporco.

I primi esperimenti per produrre tessuti antimacchia si sono potuti realizzare dopo la scoperta delle resine fluorocarboniche, messe a punto negli Stati Uniti dai laboratori della società Du Pont de Nemours nel 1938.

Ai giorni nostri, scadute le licenze di brevetto originali, i tessuti antimacchia hanno avuto grandissima diffusione in tutto il mondo con la conseguenza di un sensibile miglioramento della qualità dei prodotti, della sicurezza, e con grande ampliamento dei campi di impiego. È bene chiarire che un prodotto con trattamento antimacchia non è una stoffa cerata, gommata o plastificata e ha impieghi molto diversi da questo tipo di prodotti: il tessuto antimacchia mantiene inalterata la sua “mano” e la sua naturale permeabilità all’aria: ne consegue che confort e traspirabilità restano invariati, e nessun particolare dell’aspetto esterno, evidenzia una qualunque differenza rispetto a un prodotto non trattato.

La superficie dei tessuti antimacchia è protetta da una barriera invisibile efficace contro lo sporco: le gocce d’acqua, olio, vino, liquidi organici e quant’altro, non riescono a penetrare tra le fibre e tendono a scivolare via formando una serie di goccioline che rotolano sulla superficie trattata, dalla quale possono con molta facilità essere rimosse.

Ai tessuti con trattamento antimacchia vengono accreditate le seguenti prerogative:

  • resistenza alle gocce di acqua e di olio.
  • resistenza allo sporco di natura grassa in genere.
  • antipilling (non forma palline di materiale tessile e polvere).
  • il tessuto mantiene il suo aspetto fresco di tessuto “nuovo” a lungo nel tempo.
  • Lo sporco resta in ogni caso superficiale, con facilità di lavaggio a basse temperature e conseguente risparmio energetico.